30 anni dalla morte di Freddie Mercury
Freddie Mercury, nato Farrokh Bulsara (Zanzibar, 5 settembre 1946 – Londra, 24 novembre 1991)
Ricordato per il suo talento vocale e per l'esuberante personalità sul palco, è considerato uno dei più celebri e influenti artisti nella storia del rock e viene riconosciuto come uno dei migliori frontman di sempre.
Trent’anni fa moriva una delle icone della musica mondiale: Freddie Mercury, aveva solo 45 anni. Il leader dei Queen si trovava, a Garden Lodge, la sua villa di Londra, dopo aver perso una lunga battaglia contro l’Aids. Mercury aveva saputo di aver contratto l’Aids già nel 1987, ma aveva mantenuto il massimo riserbo anche con i suoi compagni di band.
Una piccola curiosità che suona come una tragica profezia. Durante una conferenza stampa del tour europeo del 1984 a Freddie Mercury un giornalista chiese dove si vedeva con la band per i 20 anni successivi e lui rispose serafico: “Cosa farò io nel prossimo ventennio? Ma io sarò morto, tesoro!“. E infine in un’altra rivista, scherzando, disse: “”L’Inferno è molto meglio. Guarda quante persone interessanti si possono incontrare laggiù! Se devo andare da qualche parte, meglio là”.
Freddie Mercury ci manca ancora oggi. Lo ha detto il chitarrista dei Queen Brian May ospite un mese e mezzo fa di Fabio Fazio a Che tempo che fa su Rai Tre, ricordando il frontman della band inglese che compie 50 anni di attività.
Figlio di un politico inglese sempre in viaggio per lavoro, Freddie si ritrova a svolgere gli studi elementari a Bombay, in India, per poi completarli in Inghilterra, terra di origine della famiglia. La formazione altamente internazionale permetterà al sensibile futuro cantante di costruirsi un bagaglio di esperienze non indifferente. Inizialmente, fra l'altro, il destino di Mercury non sembrava affatto la musica, dato che si era iscritto all'Istituto d'Arte Ealing, laureandosi in arte e design.
Ben presto mette in mostra le sue straordinarie doti di pianista e grande vocalist in gruppi come "Sour Milk Sea" e "Wreckage". Con questi comincia a sviluppare le sue capacità artistiche e sceniche. Ma è l'incontro con Brian May e Roger Taylor che gli cambia la vita. I tre fondano quel gruppo ormai universalmente conosciuto dal nome molto glamour di "Queen", suggerito dallo stesso Freddie Mercury che ne approfitta e cambia anche il suo nome.
Bulsara suona decisamente male e quindi sceglie, sempre con attenzione alla sua vena teatrale, "Mercury" in omaggio al mitologico messaggero degli dei. L'esigenza di un bassista porterà poi John Deacon a completare la formazione.
Sul palco, come nella vita dopotutto, Mercury si dimostra uno straordinario interprete pieno di drammatiche gestualità, un vero animale da palcoscenico. E' stato insomma uno dei pochi performer in grado realmente di illuminare uno stadio con la sua sola presenza e catturare l'attenzione di migliaia di spettatori con un solo gesto.